Strada delle Priare

DESCRIZIONE SENTIERO

Sentiero turistico con area attrezzata per pic-nic. Dalla località Costalunga si arriva ad un parcheggio che segna l’inizio del percorso. Si prosegue a piedi dopo la sbarra per una strada larga e piana. Esso è definito come sentiero praticabile anche per disabili. La località Priare si trova nella strada tagliafuoco che da Costalunga va fino al monte Gusella (m670 s.l.m.). Dopo 500 metri si trova uno spazio adibito al ristoro con panchine e caminetti. Distanza totale di 800 metri, dislivello di 33mt, un tempo di percorrenza 20min. circa.

DESCRIZIONE STORICA

La nomea “Priare” viene dal nome “pria” (pietra) in lingua Veneta, questo perché in vari anfratti nel monte si trovavano delle cave di marmo, materiale molto usato in paese dagli scalpellini di Pove. Infatti già a fine del 1500 Pove era nota per la sua pietra ed i suoi marmi. L’arte dello scalpellino a Pove raggiunge poi il suo massimo sviluppo alla fine del 1800, ma è un’arte molto più antica. I marmi e le pietre che utilizzano gli scalpellini di Pove provengono dalle loro cave in montagna dove si trovavano marmi di eccellente qualità e di vari colori: cinerizio; rosso chiaro e bianco, quest’ultimo per la sua bianchezza singolare era chiamato “Biancon di Pove”. Tra la fine del 1700 e inizi 1800, metà paese, tra scalpellini, cavatori, lustradori e tagliapietre si guadagnava da vivere sfruttando le risorse delle cave di marmo. Numerose erano le botteghe artigiane tenute da dinastie famigliari come gli Andolfatto, i Bosa, i Caron, i Cavallin, i Donazzan, i Fusaro, i Marcadella, gli Zanchetta; i Longo, che furono impegnati anche in opere di grande rilevanza artistica. Alcune famiglie si sono anche distinte nell’arte degli scalpellini, divennero così famose e potenti che acquisirono addirittura titoli e preferenze nobiliari, dalla Repubblica Veneta. Verso la fine del 1800 questo lavoro entra in crisi sia per la migrazione stagionale degli uomini verso altri paesi europei sia per l’abbandono delle cave del paese. Dopo la prima guerra Mondiale l’arte degli scalpellini va via via scomparendo sempre di più fino a rimanere praticata solo poche persone. Testimonianze ti tale arte le abbiamo da Napoleone Bonaparte il quale scelse alcune maestranze dalle famiglie di Pove per lavorare alle Procuratie di San Marco a Venezia. Anche il Canova ha scelto gli scalpellini di Pove per il suo tempio a Possagno, mentre l’imperatore Guglielmo li volle per la sua cattedrale di Colonia. Quali lavori più recenti spiccano il palazzo del governo a Berlino e, dopo l’ultima guerra, il monumento all’Europa a Bruxelles. In Italia il tempio Ossario di Bassano del Grappa, l’ossario di Asiago e l’Ossario del Monte Grappa.